“L’eleganza del riccio”, l’invisibile che si cela sotto la clandestinità

Il bestseller “L’eleganza del riccio” è uno di quei libri che ti tengono incollato alle pagine per giorni. Basterebbe dire che è forse il libro più bello che ho letto quest’anno: mi ha letteralmente trasportata fin dai primi righi con il suo stile lineare ed esplicativo, con tutti quei riferimenti alla filosofia e quelle riflessioni esistenziali che aprono uno scorcio nell’eternità degli attimi quotidiani che spesso sottovalutiamo, che ci fanno comprendere il valore della Bellezza, dell’Arte, di tutto quello che c’è di più nobile nella nostra effimera esistenza.

Dove si trova la bellezza? Nelle grandi cose che, come le altre, sono destinate a morire, oppure nelle piccole che, senza nessuna pretesa, sanno incastonare nell’attimo una gemma di infinito?

Renée Michel

Renée è la portinaia di un palazzo abitato da famiglie dell’alta borghesia francese e corrisponde in tutto e per tutto al suo archetipo: grassa, scontrosa, silenziosa, sciatta…

Nessuno sa, però, che Renée è una grande appassionata di filosofia, letteratura, cinema, musica e cultura giapponese: Renée ha l’eleganza del riccio, fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma dentro è semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti. Si rifugia del suo ruolo-da-portinaia-grassa-e-brutta quasi come fosse il suo scudo di difesa, per tenere nascosta la sua vera indole a causa di un doloroso ricordo che le impedisce di andare al di là della sua corazza da clandestina.

Ogni giorno scruta con distacco tutti gli inquilini ricchi e altezzosi che conducono le loro vite nell’esaltazione delle frivolezze, rifugiandosi nei classici della letteratura russa (Lev, il suo gatto, ha proprio il nome del grande Tolstoj) o negli enormi tomi di filosofia.

Non vediamo mai al di là delle nostre certezze e, cosa ancora più grave, abbiamo rinunciato all’incontro, non facciamo che incontrare noi stessi in questi specchi perenni senza nemmeno riconoscerci.

Paloma Josse

Paloma è una dodicenne geniale, brillante, che vuole suicidarsi il giorno del suo compleanno a causa della sua insoddisfazione nei confronti del mondo contraddittorio che la circonda. Decide quindi di tenere un diario dove appuntare i suoi “pensieri profondi” e le sue considerazioni sul “movimento del mondo, cercando di trarre da ognuna di queste riflessioni una conclusione. Alla fine tirerà le somme: vale davvero la pena vivere in un mondo del genere? Esiste qualcosa per cui andare avanti?

Due “anime gemelle” dall’animo sensibile, due esistenze parallele che s’incrociano improvvisamente grazie all’arrivo di un nuovo inquilino, Kakuro Ozu, che riuscirà a vedere oltre la corazza di Renée, scoprendo il suo tormentoso segreto.

Classificazione: 5 su 5.

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10 risposte a ““L’eleganza del riccio”, l’invisibile che si cela sotto la clandestinità”

  1. Avatar Alessandro Gianesini
    Alessandro Gianesini

    Il libro non l’ho mai letto, ma il film mi è piaciuto molto! 🙂

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    1. Beh allora da amante della lettura quale sei dovresti subito rimediare! 😉

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      1. Avatar Alessandro Gianesini
        Alessandro Gianesini

        Ok, metto il lista: per il 2040 dovrei farcela! 😛

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      2. Non me ne parlare! Quest’estate penso che la passerò solo a leggere, tanti sono i libri nella mia libreria che non ho ancora neanche aperto

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      3. Avatar Alessandro Gianesini
        Alessandro Gianesini

        Beh, guarda il lato positivo: risparmierai! 😀

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  2. Nonostante abbia visto il film, mi fai venire voglia di leggerlo. Love ya ❤

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  3. Condivido la tua passione per il libro. Devo dire che la frase che mi è rimasta scolpita di quel romanzo è una citazione, la frase di Tolstoj, da “Anna Karenina”, sulle famiglie felici… è curioso perchè avevo letto “Anna Karenina” ma la frase non mi era rimasta impressa. Muriel Barbey l’ha sviluppata in una maniera che lascia il segno

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    1. Sì hai ragione! Spesso le frasi assumono un altro valore se spostate in un contesto del tutto diverso 😉

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  4. ho visto il film e mi è piaciuto molto, ora mi è venuta voglia di leggerlo!

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  5. […] “L’eleganza del riccio”, Muriel Barbery […]

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