Eccomi qui di nuovo per parlare di uno degli scrittori esordienti più promettenti che io conosca: Yannick Roch!
Apprezzai molto, ai tempi, il suo primo romanzo, “Il Maestro dei morti” e non di meno ho apprezzato il secondo, gentilmente inviatomi dalla casa editrice “Les Flâneurs”.
Una giovanissima promessa del pianoforte (timida ragazza dedita esclusivamente alla musica) scompare prima di un importante concerto, ed ecco che i già ben noti Renard e Tortue intervengono per fare luce sull’accaduto. Un rapimento che sembra non essere stato architettato da nessuno…
Fin da subito m’hanno intrigata le atmosfere “musicali” (essendo io musicista fin dalla più tenera infanzia) e la scorrevolezza dello stile, per non parlare poi del finale magnificamente architettato, complesso e affascinante, del tutto inatteso.
Non sono affatto un’amante di gialli, eppure m’è sembrato che in queste pagine vi fosse più di un semplice romanzo poliziesco, senza però andare a finire in una superflua pomposità. Ogni parola è essenziale e si lega con naturalezza alla successiva per tessere le trame di una storia avvincente ed estremamente interessante e, anche, un po’ dolorosa. Scritta… in una tonalità minore, se vogliamo!
Faccio ancora i miei più sinceri complimenti a Yannick per la geniale costruzione della storia e, in particolare, del finale, che mi ha lasciata sinceramente senza parole per la contorta psicologia di cui è impregnato.
Vi consiglio di leggerlo e magari anche di fare i vostri più sinceri complimenti all’autore!
Writer&Reader 
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